La campagna militare americana prosegue con un’ulteriore serie di bombardamenti mirati degli Usa in Yemen.
Per la seconda notte consecutiva, gli Usa hanno intensificato i loro raid aerei in Yemen, mirando specificatamente ai ribelli sciiti Houthi. Questa recente ondata di attacchi, lanciata nelle prime ore del mattino, ha visto come obiettivo principale un impianto radar. Secondo quanto riportato dal New York Times. Una fonte del Pentagono ha evidenziato che l’intento di questa nuova serie di raid è quello di ridurre la capacità degli Houthi di attaccare le navi in transito nel Mar Rosso. Una regione strategica per il commercio marittimo globale.
Focus sugli attacchi e l’impatto sulla navigazione marittima
La recente operazione, dettagliata dal United States Central Command (Centcom), ha visto l’impiego della USS Carney (DDG 64), che ha lanciato missili Tomahawk da attacco terrestre. Questa azione si inserisce in un contesto più ampio di difesa delle rotte marittime, particolarmente quelle commerciali, che sono state ripetutamente minacciate dagli Houthi. Come evidenziato dal Centcom. Dal novembre scorso, si sono registrati ben 28 tentativi di attacco da parte dei militanti Houthi, supportati dall’Iran. Nei confronti di navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Questi tentativi includono l’uso di missili balistici anti-nave, droni e missili cruise.
La sicurezza marittima è stata gravemente compromessa dagli attacchi Houthi, costringendo oltre 2000 navi a deviare la loro rotta, evitando il Mar Rosso e il Canale di Suez. Questo ha comportato un allungamento dei tempi di navigazione e un aumento dei costi logistici. In risposta a queste minacce, navi militari britanniche e americane hanno più volte intervenuto per neutralizzare i missili e i droni lanciati dagli Houthi.
Raid precedenti e l’operazione Prosperity Guardian
I raid degli Stati Uniti e del Regno Unito, avviati tra l’11 e il 12 gennaio, hanno colpito diverse strutture chiave degli Houthi, tra cui basi militari, aeroporti e depositi di armi. Con un totale di circa 150 missili impiegati, gli attacchi sono stati condotti in due ondate, colpendo 60 obiettivi in 16 diverse località nella prima fase, e altri 12 obiettivi nell’ora successiva. Il Tenente generale Douglas Sims, dello Stato maggiore congiunto americano, ha sottolineato che questi raid non sono collegati all’operazione Prosperity Guardian. Un’iniziativa difensiva internazionale volta a garantire la sicurezza nelle acque tra il Mar Rosso, lo stretto di Bab al-Mandab e il Golfo di Aden.
Questi sviluppi rappresentano un importante punto di svolta nella regione. Quindi riflettendo la determinazione degli Stati Uniti nel contrastare la minaccia rappresentata dagli Houthi e nel proteggere le cruciali vie di navigazione marittima. La situazione rimane in costante evoluzione, con un occhio attento alle ripercussioni a livello internazionale e agli sviluppi futuri.